Colli Orientali del Friuli

Colli Orientali del Friuli Merlot Doc 2018, Il Roncal

by Vitocco Francesco on

L’azienda vitivinicola Il Roncal nasce a Cividale del Friuli nel 1986 e da allora si è sempre dedicata alla produzione di vini di alta qualità. Ad oggi gli ettari coltivati sono circa venti per un totale di centotrentamila, più o meno, bottiglie prodotte all’anno; i vitigni della tradizione affiancano qui quelli più internazionali con un’ampia gamma di prodotti: Friulano, Ribolla Gialla, Pinot Grigio e Sauvignon Blanc per i bianchi, Merlot, Cabernet Franc, Refosco, Schioppettino e Pignolo per i rossi. Molto interessanti anche gli spumanti da Chardonnay e Ribolla, con una versione rosè 100% Schioppettino, e i vini da fine pasto, Verduzzo e lo splendido Picolit.

Il Colli Orientali del Friuli Merlot Doc 2018 si presenta di un bel colore rosso rubino, elegante e di buona consistenza nel calice; al naso si apre con intense note che richiamano la marasca, la prugna, le more ed i mirtilli, mentre lentamente emergono anche sentori di cioccolato e liquirizia. In bocca scorre morbido e caldo, con tannini ben lavorati ed un ottimo equilibrio fra freschezza e mineralità. Di buon corpo e struttura, ottimo da bere ora ma saprà ben affrontare il passare del tempo; lungo e persistente il finale, lo abbinerei per apprezzarlo al meglio ad un brasato di manzo.

Colli Orientali del Friuli Merlot Doc Filip 2012, Miani

by Vitocco Francesco on

Il Colli Orientali del Friuli Merlot Doc Filip di Enzo Pontoni, deus ex machina della mitica azienda Miani, non esce sul mercato da ormai nove anni, correva infatti la vendemmia 2013. Oggi abbiamo il piacere di assaggiare la penultima versione conosciuta targata 2012, un vino che nel calice possiede un bel colore fra il rubino ed il granato, estremamente consistente; il naso è ancora fresco e molto intenso, l’apertura infatti, avvenuta circa quattro ore prima, ne ha facilitato la distensione di aromi di marasca macerata, prugna, menta, chiodi di garofano e carruba, seguiti da ricordi di cannella, china, liquirizia, tabacco e cioccolato.

In bocca impressiona l’equilibrio fra freschezza, sapidità, note pseudocaloriche ed una trama tannica di grande eleganza, con una potenza calibrata e progressiva, un succo snello, pieno e franco. La complessità avvolge i sensi in una vera e propria spirale di piacevolezza e profondità espressiva, sino al finale teso, lunghissimo, emozionante.

Un Merlot unico, voce superba  di un territorio e di un grande artista dell’enologia friulana.

Colli Orientali del Friuli Merlot Doc Artiûl 2017, Ronco Severo

by Vitocco Francesco on

Come possiamo leggere nella lettera ai clienti e consumatori, che riporto in calce, l’azienda vitivinicola Ronco Severo produce vini “genuini, di colore molto intenso, che durano nel tempo evitando di aggiungere conservanti”. A questo, mi permetto di aggiungere altri due aggettivi: emozionanti ed eccezionali.

Ci troviamo a Prepotto, nei Colli Orientali del Friuli, e l’azienda, fondata nel 1962 dal padre Severo, è costituita oggi da Stefano Novello e dalla sua splendida famiglia, persone eccezionali come i loro vini, frutto questi di un vero e proprio cambiamento “di mentalità” nell’approccio alla viticoltura iniziato nel 1999, e lanciato, se così possiamo dire, già nel 1990 con l’acquisto delle prime barriques. Seguiranno le lunghe macerazioni, la riduzione delle rese e l’inizio di una viticoltura responsabile non sempre capita ed apprezzata nel modo corretto; ad oggi Stefano è un vero e proprio artigiano del vino, capace di interpretare con classe vitigni come il Friulano, la Ribolla Gialla, il Pinot Grigio, lo Schioppettino, il Refosco ed il Merlot.

Oggi assaggiamo il Colli Orientali del Friuli Merlot Doc Artiûl proveniente dalla vendemmia 2017, affinato in barriques nuove per ventiquattro mesi; senza filtrazioni o chiarifiche, dopo un’ulteriore sosta in bottiglia di quasi due anni ci giunge nel calice vestito di un bel manto rosso rubino fitto e scuro, decisamente consistente nel calice dove, a diciotto gradi di servizio, si apre al naso con grande espressività ed intensità; il profilo olfattivo è intrigante, con una sequenza di note che richiamano il pepe nero, il sottobosco, le prugne, la carruba, i chiodi di garofano ed a tratti la cannella e la china, di grande ampiezza e generosità.

Al palato è morbido e rotondo, elegante più che potente, con un’espressione del frutto piena e ben delineata; sapido e fresco, con belle note pseudocaloriche perfettamente calibrate, chiude con un finale molto lungo e persistente.

Un Merlot di grande qualità, armonico e complesso, delicato ma al tempo stesso vigoroso, davvero una delizia per il palato e per lo spirito.

Colli Orientali del Friuli Friulano Doc Filip 2016, Miani

by Vitocco Francesco on

Assaggiamo oggi l’annata 2016 del Colli Orientali del Friuli Friulano Doc, proveniente dal vigneto Filip, che richiama il nome del proprietario di questo appezzamento. Secondo lo stile di Enzo Pontoni le uve vengono affinate in barrique di rovere francese per circa un anno, per dare vita a vini ottimi da bere subito ma anche capaci di impreziosirsi con il passare del tempo.

Ci versiamo il vino nel calice e possiamo subito apprezzare un bel colore giallo paglierino luminoso e scintillante, con leggeri riflessi oro, di buona consistenza; al naso richiama con intensità la pesca, il melone, erbe officinali, cedro ed una mandorla tipica del Friulano. Ma è in bocca che le sensazioni raggiungono una pienezza sincera e vibrante: nei migliori vini di solito si parla di freschezza e sapidità in equilibrio, ma in questo caso è come se si fossero fuse insieme per dar vita ad una sensazione unica, profonda e appagante. Le note pseudocaloriche si percepiscono appena nonostante un grado alcolico generoso, e la complessità del sorso si armonizza perfettamente con una splendida eleganza e finezza.

Un Friulano che a mio parere risulta molto tipico ma anche molto personale, di certo un vino eccellente che avrebbe potuto tranquillamente aspettare ancora anni ben conservato in cantina.

Colli Orientali del Friuli Sauvignon Doc Zitelle 2018, Miani

by Vitocco Francesco on

Ho assaggiato per la prima volta un vino dell’azienda agricola Miani circa tre mesi fa e ne sono rimasto affascinato. Se penso che negli ultimi dieci anni ho degustato vini provenienti da ogni parte del mondo credo di essere arrivato alla cantina di Enzo Pontoni piuttosto in ritardo; situata a Buttrio, in provincia di Udine, si estende ad oggi su circa ventiquattro ettari di proprietà da cui dall’ultima vendemmia sono state realizzate meno di diecimila bottiglie. Non e’ un errore e non e’ nemmeno un caso sporadico, qui le rese sono le più basse che io conosca e la selezione in vigna portata all’estremo della perfezione.

Ho incontrato Enzo Pontoni a metà novembre, il quale si e’ dimostrato estremamente gentile e disponibile; nonostante mi abbia dedicato un’ ora del suo tempo, tra l’altro proprio nel momento del pranzo, e detto tantissime cose interessanti, ho percepito in lui un giusto desiderio di riservatezza e soprattutto la volontà di far parlare i propri vini, strumenti più efficaci delle sole parole. Per questo non vi racconterò della mia visita in cantina, seppur stupenda.

I vini di Enzo Pontoni pero’ non sono così facili da trovare, la produzione e’ contenuta e va venduta subito, in cantina infatti non ce ne sono da acquistare; inoltre, com’e’ a mio parere giusto che sia, se la domanda e’ molto alta, la qualità’ superba, di conseguenza i prezzi delle bottiglie sono di fascia adeguata.

Quindi memore del mio primo assaggio di tre mesi fa – Chardonnay Baracca 2018 – una volta terminato il  mio incontro in quel di Buttrio in cuor mio maturai subito la voglia di assaggiare tutta la linea dei cru aziendali.  Qualcuno dice che la ricompensa del viaggio e’ il viaggio stesso, così in un relativo breve lasso di tempo sono riuscito a procurarmi nell’ordine: Chardonnay Baracca, Sauvignon Zitelle, Sauvignon Saurint, Ribolla Gialla Pettarin, Friulano Buri, Friulano Filip, Malvasia La Mont di Zuc, tutti dalla vendemmia 2019, il Refosco Cossut 2016 ed una delle ultime bottiglie di Refosco Calvari 2006. Ancora a caccia dei due Merlot Buri e Filip – ma e’ solo questione di tempo- per la prima volta per quanto riguarda le degustazioni di Wineworldstyle ho intenzione nel prossimo futuro di proporre in un solo articolo la degustazione di tutta la linea produttiva aziendale.

Oggi stappiamo l’annata 2018 del Sauvignon Zitelle, proveniente come tutti i cru di Miani da un singolo vigneto ed affinato in barrique per circa dodici mesi; il colore splendente è un giallo paglierino acceso, decisamente consistente nel calice, da cui emergono intensi profumi di salvia ed erbe officinali, seguiti da pesca bianca, fiori di sambuco ed uva spina, ampi e decisi. Ma è al palato che l’assaggio entra in progressione sensoriale, prolungando naturalmente quanto apprezzato all’olfatto con corrispondenze fruttate e floreali, esaltate da un frutto pieno solcato da un fine equilibrio fra freschezza e sapidità; piuttosto morbido e delicato, chiude con un finale elegante e molto persistente.

Un vino di grande qualità, da seguire avendone la possibilità nel tempo, nel racconto che Enzo Pontoni ci regala alla ricerca dell’anima dei propri vigneti.

 

Colli Orientali del Friuli Sauvignon Doc 2017, Scubla

by Vitocco Francesco on

A Ipplis di Premariacco, in provincia di Udine, si trova l’azienda vitivinicola Scubla, un’altra grande realtà del vino del Friuli Venezia Giulia; fondata nel 1991, ad oggi conta una produzione di circa sessantamila bottiglie all’anno da dodici ettari vitati.

La gamma di vini aziendale punta sui vitigni internazionali che ben si sono sviluppati in regione e su quelli della tradizione locale; tanti i prodotti interessanti e di alta qualità: fra i bianchi ricordiamo il Pinot Bianco, il Friulano, il blend di Malvasia Istriana e Ribolla Gialla Lo Speziale ed il grande Pomédes – Pinot Bianco, Friulano e Riesling -, il Rosso Scuro da uve Merlot al’80% e Refosco dal Peduncolo Rosso al 20% e l’ottimo Merlot in purezza, con alcuni gioiellini da fine pasto come il Verduzzo Friulano Passito Cràtis ed il Riesling Passito Al Vento.

Oggi stappiamo il Collie Orientali del Friuli Sauvignon Doc, un vino che passa otto mesi a contatto con i propri lieviti: l’annata 2017 si presenta di un bel colore giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini, consistente nel calice; all’olfatto evoca note di ginestra, melograno e pompelmo, con una bella nota di bosso, seguita da ananas e fiori di tiglio. In bocca si apprezza una bella freschezza, supportata da mineralità e da un buon corpo; di buona eleganza ed ottima pulizia, lascia spazio a sensazioni citrine e ancora minerali, dimostrandosi estremamente piacevole e di ottima fattura.

Lungo e persistente il finale, chiude l’assaggio di un altro Sauvignon d’autore, da una regione naturalmente vocata alla produzione di vini bianchi, grazie all’ottimo lavoro che viene effettuato prima in vigna e poi in cantina; lo porterei in tavola con delle linguine agli scampi.

Colli Orientali del Friuli Pignolo Doc 2009, Il Roncal

by Vitocco Francesco on

L’azienda vitivinicola Il Roncal nasce a Cividale del Friuli nel 1986 e da allora si è sempre dedicata alla produzione di vini di alta qualità. Ad oggi gli ettari coltivati sono circa venti per un totale di centotrentamila, più o meno, bottiglie prodotte all’anno; i vitigni della tradizione affiancano qui quelli più internazionali con un’ampia gamma di prodotti: Friulano, Ribolla Gialla, Pinot Grigio e Sauvignon Blanc per i bianchi, Merlot, Cabernet Franc, Refosco, Schioppettino e Pignolo per i rossi. Molto interessanti anche gli spumanti da Chardonnay e Ribolla, con una versione rosè 100% Schioppettino, e i vini da fine pasto, Verduzzo e lo splendido Picolit.

Considerato da molti il “Barolo del Friuli”, assaggiamo oggi il Colli Orientali del Friuli Pignolo Doc, la cui annata 2009 si presenta di un bel colore fra il rosso rubino ed il granato, decisamente consistente nel calice; i richiami fruttati aprono un bouquet olfattivo di prugna matura, more e lamponi, a cui fanno seguito intensi sentori di cannella, cacao e tabacco biondo. Di grande corpo, stimola il palato con i suoi tannini precisi e ben lavorati, immersi in una grande struttura fresca, sapida e dalla generosa componente pseudocalorica; molto lungo e molto persistente, è un vino rosso importante, da apprezzare con piatti importanti come la lepre in salmì.

Colli Orientali del Friuli Bianco Doc Pomédes 2012, Scubla

by Vitocco Francesco on

A Ipplis di Premariacco, in provincia di Udine, si trova l’azienda vitivinicola Scubla, un’altra grande realtà del vino del Friuli Venezia Giulia; fondata nel 1991, ad oggi conta una produzione di circa sessantamila bottiglie all’anno da dodici ettari vitati.

La gamma di vini aziendale punta sui vitigni internazionali che ben si sono sviluppati in regione e su quelli della tradizione locale; tanti i prodotti interessanti e di alta qualità: fra i bianchi ricordiamo Il Pinot Bianco, il Friulano e il blend di Malvasia Istriana e Ribolla Gialla Lo Speziale; il Rosso Scuro da uve Merlot al’80% e Refosco dal Peduncolo Rosso al 20% e l’ottimo Merlot in purezza, con alcuni gioiellini da fine pasto come il Verduzzo Friulano Passito Cràtis ed il Riesling Passito Al Vento.  Oggi degustiamo il Colli Orientali del Friuli Bianco Doc Pomédes, incontro di uve Pinot Bianco al 65%, Friulano al 25% e Riesling Renano al 10%, affinate in barrique per circa otto mesi; dalla vendemmia 2012 giunge un vino di colore giallo paglierino splendente e di buona consistenza. Dal calice giungono al naso intense note di pesca bianca, papaya, kiwi, ginestra, caprifoglio e mandorla, con un sottofondo minerale importante; in bocca scivola sul palato con morbido calore alternato a vibrante freschezza, il tutto sottolineato da sapida mineralità in equilibrio con la struttura ed il gustoso sfondo fruttato. Elegante il finale, lungo persistente e fine, nel complesso un campione che tocca l’armonia.

Lo abbinerei con l’aragosta alla catalana, un vino importante con un piatto importante.