Gevrey Chambertin Premier Cru Clos – Saint – Jacques 2007, Louis Jadot

by Vitocco Francesco on

La Maison Louis Jadot nacque ufficialmente nel 1859, quando Louis Henry Denis Jadot diede seguito all’acquisto effettuato una trentina d’anni prima dalla sua famiglia, originaria del Belgio, di alcuni vigneti situati a Beaune, e precisamente del Premier Cru Clos des Ursules.

Per oltre un secolo si alternarono generazioni della famiglia Jadot alla guida della Maison, ingrandendola e sviluppando sempre di più i propri mercati di riferimento, soprattutto esportando in Inghilterra e negli Stati Uniti, fino a che, nel 1985, la signora Jadot decise di vendere la società alla famiglia del proprio importatore americano Rudy Kopf.

Al giorno d’oggi la Maison Louis Jadot coltiva più di duecento ettari di vigneto in tutta la Borgogna, producendo solo vini ad Appellation d’Origine Contrôlée, A.O.C.; Pinot Noir, Chardonnay e Gamay, con una varietà di prodotti capace di raggiungere, oltre alle più blasonate etichette della Côte de Nuits e della Côte de Beaune, anche il Beaujolais ed il Mâconnais.

Ho il piacere di degustare oltre quattordici vini in compagnia di Mr.Baptiste Quinard, che mi accoglie nella splendida ed elgante cantina situata alle porte di Beaune; oggi raccontiamo uno dei vini che più mi ha colpito, il Gevrey Chambertin Premier Cru Clos – Saint – Jacques.

Il paese di Gevrey-Chambertin si trova a nord della Côte de Nuits e annovera ben ventisei premiers crus e otto grands crus; orientato a sud – est, il vigneto premier cru Clos – Saint – Jacques, considerato da molti quasi un grand cru, è posseduto da soli cinque proprietari ed è in grado di regalare alcuni dei vini più fini ed eleganti del mondo; questo Pinot Noir è affinato nelle botti della Maison per circa venti mesi e nelle annate migliori può conservarsi ed evolversi ben oltre i dieci o vent’anni.

L’annata 2007 si presenta del classico colore rubino scarico, tipico del vitigno, ma decisamente consistente nel calice.

Al naso i sentori si sviluppano inizialmente un po’ chiusi su note di lampone e rosa canina, per poi lasciarsi andare a cascata spaziando dal sottobosco ai chiodi di garofano, passando per sottili richiami speziati.

Incantevole in bocca per la finezza e l’eleganza, unite ad pienezza espressiva incredibile: vellutato, delicato, emozionante. Complesso e ricco di sfumature minerali e fruttate che cambiano con la permanenza del vino nel calice, risulta equilibrato ed armonico.
Lo abbinerei con l’ottimo filetto di Beauf alla griglia mangiato in buona compagnia al Restaurant Le Galion di Beaune.

Written by: Vitocco Francesco

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