Vini Stati Uniti

CABERNET SAUVIGNON MARTHA’S VINEYARD 2014, HEITZ

by Vitocco Francesco on

L’azienda vitvinicola Heitz è stata fondata in località St. Helena in Napa Valley da Joe Heitz e sua moglie Alice nel 1961,  i quali riuscirono con la qualità dei propri vini a renderla una vera e propria leggenda nel panorama viticolo mondiale; nell’Aprile del 2018 la proprietà è passata nelle mani della famiglia Lawrence, la quale ha mantenuto inalterati i livelli qualitativi della produzione.

Dal celebre vigneto Martha’s Vineyard, nell’appellazione Oakville, viene realizzato un Cabernet Sauvignon in purezza di cui oggi assaggiamo l’annata 2014, affinato per quattro anni in botti nuove ed usate di varia grandezza a cui segue una sosta di due anni in bottiglia: di colore fra il rubino ed il granato, decisamente consistente nel calice, si apre al naso con richiami intensi al ribes ed alle more, alla curcuma ed alla viola essiccata, con aromi delicati di cassis, menta e cioccolato, liquirizia e tabacco.

In bocca esprime grande pulizia di tannini, eleganti e perfettamente amalgamati in un corpo spesso, profondo e compatto; fresco e sapido, caldo e ben bilanciato, sazia il palato con generosità ed eleganza. Il finale innesca una progressione infinita di sensazioni ancora fruttate e speziate, lasciando spazio ad un futuro lungo e di sicuro interesse.

Cabernet Sauvignon eccezionale, capace di unire in una sola voce passato, presente e futuro.

Opus One 1991, Opus One

by Vitocco Francesco on

Dalla joint venture fra il barone Philippe de Rothschild e Robert Mondavi nasce nel 1979 in California Opus One, un’esperienza unica nel mondo del vino, l’incontro fra due dei grandi del vino francese e americano, due grandi del vino mondiale. L’azienda produce uno ed un solo vino, un taglio bordolese che varia a seconda delle vendemmie la proporzione del taglio bordolese.

Ci accingiamo a stappare l’annata 1991, composto da Cabernet Sauvignon al 93%, Cabernet Franc al 6% e Merlot all’1%, con un affinamento di circa quindici mesi in botti di legno nuove; l’etichetta è splendida, dallo sfondo bianco, con i due busti fusi insieme del barone Philippe de Rothschild e Robert Mondavi e le due firme a suggellare il tutto, molto suggestiva.

Il vino si presenta nel calice di un colore fra il granato e l’aranciato, ancora luminoso e limpido, molto consistente nel calice; dopo cinque ore a decantare propone un bouquet olfattivo immenso: marmellata di frutti di bosco, peperone verde, cannella, terra bagnata, rabarbaro, pepe nero, cacao e cuoio. All’assaggio il frutto è ancora intatto, caldo e morbido, avvolgente e seducente; fresco, sapido, equilibrato, colpisce per l’armonia generale del tutto a volte interrotta da una grande potenza e spinta espressiva sopra le righe.

Il finale non delude, accompagna con grande lunghezza e passione la chiusura dell’assaggio.

Un vino d’eccezione, barone Philippe, Mr. Mondavi, chapeau!

 

Monument Pinot Noir 2011, Byron Estate

by Vitocco Francesco on

Nella sperduta cittadina di Los Olivos, nella contea di Santa Barbara, si trova l’elegantissima sala degustazione dell’azienda Byron; la cantina venne fondata trent’anni fa da Ken Brown, puntando da subito sulle due varietà borgognone per eccellenza: Chardonnay ed ovviamente Pinot Noir. Siamo nelle terre rese famose dal film Sideways e qui il Pinot Noir lo fanno bene per davvero, tant’è che degustiamo otto Pinot Noir uno più interessante dell’altro.

Dalle uve provenienti dai due vigneti di Santa Maria e di Nelson la Byron realizza il Monument Pinot Noir, un eccellente vino lasciato affinare per sedici mesi per arrivare nel calice, parliamo dell’annata 2011, di un colore piuttosto acceso e vivace. Il naso si dispiega lentamente, scandendo profumi di lampone e piccoli frutti di bosco, seguiti da una nota di rabarbaro, menta, pepe bianco, cacao e cuoio; sottile e delicato in bocca, possiede una struttura importante e ricca di frutta rossa, ben sottolineata da una certa mineralità. Sapido e fresco, eccelle per equilibrio e gentilezza espressiva, fine ed elegante ma dalla lunga e corposa persistenza di bocca.

Lo proverei con il boeuf alla borgognona.

La Rinconada Pinot Noir Sta. Rita Hills 2012, Sanford Winery

by Vitocco Francesco on

L’avventura gloriosa dell’azienda Sanford comincia nel 1971 nella contea di Santa Barbara, un angolo di California baciato ma non bruciato dal sole, con un’ottima escursione termica fra il giorno e la notte;  la zona si è rivelata da subito adatta alla coltivazione della vite, ed in particolare al Pinot Noir, uno dei vitigni in assoluto più difficili da coltivare al di fuori della Francia, o meglio della Borgogna, sua terra di elezione.

La cantina si trova a Lompoc, all’interno dell’Ava (la nostra Doc) Santa Rita Hills, un paesino situato in una vallata a pochi chilometri dall’Oceano Pacifico, da cui spirano venti caldi e capaci di conservare i grappoli sui vigneti sempre ben asciutti;  qui vengono coltivate, oltre al Pinot Noir, anche vigne di Chardonnay e di Viogner.

Oggi assaggiamo il Pinot Noir La Rinconada 2012 da uno dei vigneti più importanti dell’azienda: il vino si presenta del classico colore rosso rubino chiaro e poco carico, ma molto luminoso e consistente nel calice. Un po’ chiuso inizialmente, tende però con il passare dei minuti ad aprirsi con ampie note di lampone, mora, amarena, cannella e pepe nero, con un leggero sentore di vaniglia e di affumicatura; morbido ed elegante al palato, esprime grinta e calore, con un corpo snello ma strutturato, con frutta rossa ben attraversata da freschezza e sapidità in equilibrio.

Un vino che fa della controllata potenza il suo maggior pregio.

Nel 1873 il legislatore ha introdotto in California l’articolo 330 del Codice penale che metteva fuori legge il gioco del Blackjack in tutto lo stato; nel 1989 Roger Wisted brevettò il “California Blackjack”, e con l’indotto derivante dal brevetto riuscì a realizzare il sogno di una vita: piantare il proprio vigneto e fondare la propria cantina, la Blackjack Ranch. Syrah, Merlot, Pinot Noir, Cabernet Franc e Chardonnay sono i vitigni coltivati, con una serie di vini pregiati e di ottima fattura, fra i quali ricordiamo l’Harmonie, un blend bordolese, seppur dalla vendemmia 2010 è stato realizzato con Cabernet Sauvignon in purezza.

L’azienda è stata visitata anche nel celebre film Sideways ed oggi degustiamo proprio il vino che il personaggio di Miles apostrofa come “big one”, si tratta del Maximus Hillside Reserve Syrah Santa Barbara County, in questo caso dell’annata 2007; molto denso già nel calice, ricco di colore rubino fitto, il vino giunge all’olfatto con un ampio bouquet di frutti rossi, olive macerate, pepe nero, tabacco, funghi champignon, cannella, viola essiccata, humus e terra bagnata, molto articolato e complesso. In bocca esprime calore e una carica tannica precisa e intensa, venata da freschezza vivace; di ottima struttura, risulta ben bilanciato e molto convincente, dal lunghissimo finale.

Un grande syrah di carattere, ottimo in abbinamento con l’ Angus Rib Chop dell’Hitching Post di Buellton.