Bodega

La storia di questa azienda vitivinicola parte da un terreno di circa ottomila metri quadrati dove furono piantate le prime vigne di Bobal, all’incirca nel lontano 1914 quando in zona si era più propensi a coltivare cereali che a produrre vino; molti anni dopo gli ettari controllati sono circa trecentoventidue, suddivisi fra le zone di Camporrobles, La Roda, Jumilla e El Pinós.

Oggi assaggiamo l’ Utiel – Requena D.O.P. Pasión de Bobal, un vino che affina in botti di rovere di primo passaggio per circa sei mesi; il frutto della vendemmia 2016 si presenta di un bel colore rosso rubino intenso, di buona consistenza nel calice. Al naso arrivano dirette reminiscenze di lampone, viola essiccata, prugna matura, cannella e pepe rosa; in bocca scorre con buona morbidezza e calore, i tannini sono ben maturi e freschezza e sapidità sono in buon equilibrio.

Di buon corpo, sviluppa un buon equilibrio ed un frutto maturo e pieno; il finale chiude con buona lunghezza e persistenza. Lo proporrei in abbinamento con del coniglio con peperoni e salsiccia.

La Bodega San Francisco Javier, conosciuta anche come Bodega de Sada, è un’interessante realtà cooperativa dedita alla produzione di vino di qualità; situata proprio in località Sada, nella zona denominata Navarra, nella Spagna settentrionale, conta quasi ottant’anni di storia essendo stata fondata nel 1939. Posta ai piedi dei Pirenei, coltiva i vitigni Garnacha, ma anche Cabernet Sauvignon e Merlot.

Oggi assaggiamo l’annata 2013 del Navarra D.O. Palacio de Sada Viñas Viejas, ottenuto da uve Garnacha in purezza affinate in botti di rovere francese ed americano; il vino si presenta di un bel colore rosso rubino luminoso e splendente, di buona consistenza nel calice. Il ventaglio olfattivo è ampio e articolato, con note di mirtillo, mora, spezie dolci, confettura di ciliegia e cannella, con delicate tostature; gli aspetti fruttati e speziati si ripropongono al palato, con buoni tannini in evidenza ed una lunga distensione abbastanza morbida. Di buon corpo, chiude con un finale adeguatamente lungo e nel complesso equilibrato.

Vino importante, lo affiancherei a del piccione al forno.

L’azienda vitivinicola Alta Pavina si trova in località La Parilla, Valladolid, a quasi mille metri di altezza sul livello del mare; il vigneto aziendale, fra cui si possono contare varietà come il Pinot Noir ed il Cabernet Sauvignon, si estende ad oggi per ben trentacinque ettari. Siamo in piena denominazione di origine Ribera del Duero.

Oggi stappiamo l’annata 2016 del Vino de la Tierra de Castilla y Leòn Pago la Pavina Limited Edition, matrimonio amorevole e felice di uve Tempranillo all’80% e uve Cabernet Sauvignon al 20%, affinate in legno francese e americano per circa quattordici mesi. Il colore è un bel rosso rubino luminoso e intenso, di decisa consistenza nel calice; il naso è accattivante e incisivo, con note mature di lampone e mora, peperone, tabacco biondo, prugna e fiori scuri, con cenni di cacao e polvere di caffè. In bocca il frutto è saporito e succulento, con una dotazione pseudocalorica importante; discretamente morbido, propone tannini ben amalgamati ed un buon equilibrio generale. Il finale è gustoso e dotato di una lunga persistenza aromatica, che lo rende adatto ad un abbinamento con carni saporite ed importanti.

Vino molto interessante, da riassaggiare in futuro per seguirne quella che sarà senz’altro una felice evoluzione.

Sherry Pedro Ximenez El Candado, Bodega José Estevez

by Vitocco Francesco on

La storia della Bodega José Estevez trae le proprie origini dalla Jose Lena Rendon And Co., istituita nel 1809 per l’affinamento dello Sherry e del Brandy, e dal 1984 il nome della società venne cambiato in Josè Estevez S.A. Dei tanti prodotti dell’azienda assaggiamo oggi lo Sherry Pedro Ximenez El Candado – il termine Candado significa “Lucchetto”, con il quale viene tipicamente confezionata ogni bottiglia.

Questo Sherry si presenta di un bel colore ambra scuro, consistente e quasi denso nel calice; al naso propone un bouquet olfattivo ampio ed intense, con richiami ai ficchi secchi, al tabacco dolce, al miele, alle erbe aromatiche ed agli agrumi canditi. In bocca è molto caldo e dotato di un grande apporto glicerico, che lo rende avvolgente e gustoso; di gran corpo, supportato da buona freschezza, chiude con una nota ammandorlata molto piacevole.

Sherry d’autore, lo abbinerei con dei dolci alle mandorle.

Jumilla D.O.P. Patre 2013, Bodega San José

by Vitocco Francesco on

Fondata nel lontano 1947, la Bodega San José sorge a Ontur, Albacete, dove i vigneti coprono un terreno di circa duemila e ottocento ettari, per più di sette milioni e mezzo di vino all’anno; I vitigni coltivati sono Monastrell, Garnacha, Syrah, Merlot, Airen e Verdejo.

Oggi assaggiamo il Jumilla D.O.P. Patre, ottenuto da sole uve Monastrell: l’annata 2013 si presenta di un bel colore rosso rubino, molto intenso e consistente nel calice; al naso si apprezzano ampie note che ricordano i mirtilli in confettura, la prugna, il ribes e la liquirizia, con emersioni di sottobosco, grafite e spezie dolci. Di corpo, pieno e lineare, con una vena fresca che allinea il tenore alcolico, possiede tannini importanti ed una struttura piuttosto equilibrata.

Potente il finale si protrae con ottima persistenza aromatica; rosso importante e di qualità, sarà interessante pazientare qualche anno e seguirne l’evoluzione.

L’azienda vitivinicola Alta Pavina si trova in località La Parilla, Valladolid, a quasi mille metri di altezza sul livello del mare; il vigneto aziendale, fra cui si possono contare varietà come il Pinot Noir ed il Cabernet Sauvignon, si estende ad oggi per ben trentacinque ettari. Siamo in piena denominazione di origine Ribera del Duero.

Oggi ci versiamo nel calice l’annata 2012 del Vino de la Tierra de Castilla y Leòn Pinot Noir Alta Pavina Citius, un monovarietale dalla classica uva di origine borgognona, affinata in questo caso dai diciotto ai ventiquattro mesi in rovere francese: il risultato è un liquido di un colore rosso rubino chiaro, lucente e discretamente consistente. Il naso viene stuzzicato da sottili profumi di lampone, terra bagnata, ribes e rabarbaro, con accenni di spezie e di violette; in bocca è morbido, con tannini leggerissimi, gustoso con richiami fruttati, in buon equilibrio fra sapidità e freschezza, calore e complessità.

Lungo e persistente, risulta un Pinot Nero di ottima fattura e struttura; lo proverei con un arrosto di vitello al forno.

A Sanlúcar de Barrameda, nella provincia di Cadiz, sorge l’azienda vitivinicola Bodega La Cigarrera, situata proprio nel centro di Sanlucar, nel punto in cui si incontrano il Barrio Alto dal Barrio Bajo della città. Estesa su di una superficie totale di milleseicentotrentasette metri quadri, sin dal 1998 la cantina si è dedicata ai vini dal lungo affinamento protetti dalle denominazioni di origine Jerez-Xérès-Sherry e Manzanilla de Sanlúcar de Barrameda. Le origini della cantina risalgono amolto indietro nel tempo, al 1758, ma come la conosciamo oggi è stata ereditata nel 1990 da Doña María del Pilar García de Velasco Pérez, vedova di D. Rafael Hidalgo Otaolarruchi, ed è l’attuale proprietaria coadiuvata dai propri figli.

Ci versiamo nel calice il Manzanilla – San Lucar de Barrameda D.O. La Cigarrera, elaborato dopo un’attenta selezione di mosto completamente fermentato ottenuto da uve Palomino da invecchiamento biologico sotto il celebre flor; il risultato è un liquido di colore giallo paglierino con ampi riflessi dorati, molto consistente nel calice. Al naso arrivano intense note di albicocca essiccata, miele, corteccia, fiori bianchi e ginestra, con una certa mineralità salmastra; secco e molto caldo in bocca, scivola gentile ed avvolgente riproponendo quanto apprezzato all’olfatto. Di grande struttura e complessità, chiude con un finale molto lungo e persistente.

Lo proverei in abbinamento con i frutti di mare.

Torniamo in località La Seca, nella provincia di Valladolid, nel cuore della denominazione di origine Rueda, dove si trova l’azienda Bodega Reina de Castilla; qui piccoli e grandi coltivatori di famiglia, con vigneti di lunga data, hanno unito la loro esperienza e saggezza per dare vita ad una moderna cantina, con oltre 200 ettari di vigneti all’avanguardia per la produzione di vini di qualità di livello internazionale.


Reina de Castilla Cantina possied tre punti di riferimento sulla scena spagnola e sta iniziando ad aprirsi un varco nei mercati internazionali: Reina de Castilla, El Bufón e Isabelino,vini caratteristici e varietali che hanno raggiunto i premi più prestigiosi nel mondo, come ad esempio il Trofeo Regionale di Decanter, la medaglia d’oro al Concours Mondial di Bruxelles e il Grande Manojo in Spagna.

Oggi ci versiamo nel calice il Rueda D.O. Reina de Castilla Sauvignon, proveniente dalla vendemmia 2013: di colore giallo paglierino con riflessi dorati, possiede una buona consistenza nel calice da cui provengono intensi richiami al mondo vegetale; ginestra e foglia di pomodoro, basilico e scorza di limone, conducono un profilo olfattivo elegante e brillante, condito da aromi affumicati e di frutta gialla. In boca si dimostra di incisiva freschezza, con venature di sapidità bilanciata da un ottimo corpo, snello ma di buona complessità. Fine e molto piacevole, chiude con un finale di buona persistenza e lunghezza; lo proverei in abbinamento con dei tagliolini con le triglie.